Si all’ozono per la sanificazione ma solo previa valutazione del rischio. Ne parla il rapporto di Iss e Inail - TCE Magazine

2022-07-09 06:24:59 By : Mr. Steel Saky

È stato pubblicato, dopo uno studio portato avanti dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Inail, un documento per fare chiarezza sull’utilità dell’ozono per la sanificazione nell’attuale contesto epidemico COVID-19.

Il rapporto, dal titolo Focus on: utilizzo professionale dell’ozono anche in riferimento a COVID-19, spiega che l’utilizzo dell’ozono per la sanificazione può essere utile in diversi contesti ambientali. Alla luce però delle sue caratteristiche di tossicità, consiglia di ricorrere ai generatori di ozono solo previa valutazione del rischio, adottando adeguate misure che consentano di effettuare la sanificazione in totale sicurezza. Viene sconsigliato l’uso in ambito domestico da parte di operatori non professionali.

“Considerando sia i pericoli associati all’ozono sia i benefici di un uso corretto, è del tutto auspicabile una tempestiva regolamentazione a livello comunitario, sulla base della conclusione dell’iter valutativo in corso nell’ambito dei Regolamenti Biocidi, REACH e CLP. Un’azione disinfettante efficace contro il SARS-CoV-2 è pienamente plausibile; tuttavia, sarebbero utili ulteriori studi, effettuati secondo standard predefiniti, per definire protocolli per la “sanitizzazione” efficace e sicura degli ambienti/superfici, in modo da poter valutare parametri essenziali quali la concentrazione ed il tempo di contatto. Un effetto benefico in pazienti affetti da COVID-19 è teoricamente anche possibile, ma sono indispensabili studi clinici controllati sulla sicurezza e sull’efficacia, specialmente nel caso di pazienti in condizioni clinicamente gravi”.

Dal rapporto “Focus on: utilizzo professionale dell’ozono anche in riferimento al COVID-19” (Versione del 23 luglio 2020) Gruppo di lavoro ISS-INAIL 2020, vi; 44 p. Rapporto ISS COVID-19 n. 56/2020

Il documento di Iss e Inail fornisce evidenze tecniche e scientifiche sul tema, riportando informazioni sullo stato dell’arte in materia con particolare riferimento a:

Il documento presenta inoltre diverse applicazioni dell’ozono:

Attualmente in Italia l’ozono può essere commercializzato ed usato esclusivamente come sanificante. Per l’eventuale uso come disinfettante (cioè prodotto specificamente atto a combattere i microorganismi) occorre attendere il completamento della valutazione a livello europeo (ai sensi del Regolamento UE 528/2012 BPR) sui biocidi.

L’ozono può essere considerato una sostanza pericolosa, sia per le sue proprietà fisiche che per quelle tossicologiche ed ecotossicologiche. È tossico nella stessa misura in cui è efficace come sanificante: entrambe queste caratteristiche derivano dalla sua azione come agente ossidante. L’ozono, ossidando, provoca un danno alle membrane cellulari con conseguente lesioni dei tessuti esposti. Va da sé che, se ad essere esposti all’azione ossidante dell’ozono sono virus e batteri il risultato è positivo, se i tessuti esposti sono umani (vie respiratorie, occhi, mucose, cute…) l’esito è un danno.

L’uso di ozonizzatori per la purificazione dell’aria, ad esempio, sembra avere effetti infiammatori e una maggiore suscettibilità alle infezioni respiratorie, soprattutto da parte di soggetti vulnerabili come i bambini. A dirlo sono studi epidemiologici che indicano che, tali effetti tossici dell’ozono, possono insorgere in seguito a esposizione prolungata a concentrazioni di ozono in aria superiori a 0,1 mg/m3.

Riguardo agli effetti a lungo termine, l’ozono è uno dei componenti dell’inquinamento atmosferico che è classificato come cancerogeno di Gruppo 1 (Cancerogeno per l’uomo) dalla IARC (2016). Per contro, la IARC non ha finora effettuato alcuna valutazione sistematica della potenziale cancerogenicità dell’ozono in quanto tale. Altri pericoli comprendono il danno ossidativo ad alimenti, attrezzature e altri materiali presenti negli ambienti trattati.

L’ozono è anche caratterizzato da una certa ecotossicità: è tossico per gli organismi ambientali, in particolare acquatici.

L’ozono ha un potere sanificante perché è in grado di degradare rapidamente i composti organici. A concentrazioni più alte è in grado anche di disattivare rapidamente una vasta gamma di agenti patogeni (batteri, comprese le spore, virus, protozoi). Il suo uso deve essere fatto in condizioni controllate dato che, l’esito del processo di ozonizzazione, dipende molto dall’interazione con l’ambiente da sanificare. L’ozono può interagire con altre sostanze presenti nell’ambiente, può provocare un danno ossidativo a prodotti o attrezzature, avere effetti tossici sulle persone…

Il potere sanificante dell’ozono lo rende un candidato adatto allo scopo anti covid-19. Non sono però ancora disponibili dimostrazioni dirette dell’efficacia ottenute in studi controllati: questa carenza di informazioni validate non è limitata all’ozono, ma è comune a diversi principi attivi in valutazione come Biocidi.

I generatori di ozono vengono correntemente promossi come dispositivi impiegabili per la sanificazione degli ambienti di lavoro. Il rapporto ricorda però che, prima di ricorrere all’utilizzo dell’ozono per il trattamento di locali, è necessario valutare il rischio di esposizione, sia degli operatori che si occupano delle operazioni di sanificazione, sia del personale che utilizza i locali sanificati. Gli operatori devono essere addestrati ed esperti e provvisti di idonei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI).

Vista la tossicità dell’ozono, sono stati sviluppati dei sistemi per la decomposizione istantanea dei suoi residui, in particolare negli ambienti chiusi. Si tratta di filtri a carbone attivo, catalizzatori a base di metalli nobili, ossidi di altri metalli di transizione. Tra le tecnologie emergenti è particolarmente promettente l’ossidazione fotocatalitica.