Scarico caldaia a condensazione sotto il balcone di casa

2022-03-19 07:38:48 By : Ms. ivy wang

circa un paio di mesi fa il condomino del piano sotto al mio (palazzina di 4 piani, io sono all'ultimo piano) ha sostituito la sua caldaia con un modello a condensazione.

Per problemi che non so spiegare "provvisoriamente" hanno usato uno scarico che getta verso l'esterno.

In pratica se guardo il mio balcone vedo una colonna di fumo bianco e che spesso si dirige verso la mia abitazione.

Quel fumo bianco dovrebbe essere condensa, vapore acqueo. Ma è davvero solo vapore acqueo?

Cercando alcune informazioni su internet mi sembra di capire che queste caldaie hanno un bassissimo impatto ambientale però c'è anche una normativa che impone una distanza minima di 3 metri dalla vicina abitazione.

Se quel fumo bianco non contiene solo vapore acqueo noi stiamo respirando anche qualche sostanza tossica che per quanto in piccola quantità ma non credo faccia bene.

Grazie in anticipo per qualsiasi chiarimento o suggerimento.

Se ti può tranquillizzare l'immissione di fumo di una caldaia a condensazione è puro e semplice "calore" di monossido di carbonio che a contatto con l'aria esterna più fredda diventa vapore. Si tratta in sostanza della stessa emissione del fornello di casa ... Una qualsiasi caldaia a gas sfrutta il calore del bruciatore a gas per scaldare l'acqua che vi passa sopra, nient'altro. Una caldaia a condensazione, a differenza delle caldaie tradizionali, riutilizza il calore prodotto (circa 200°C) per scaldare nuovamente l'acqua, risparmiando in termini energetici e producendo fumo a circa 60/80 °C.

Per quanto riguarda le distanze, la norma vigente è la UNI 7129/2015 e naturalmente il RdC contrattuale. Consiglio di verificare le distanze su internet ma in linea di massima, trattandosi quasi sicuramente di una caldaia con potenza non superiore a 16/32 Kw installata al di sotto del balcone, i limiti sono davvero irrisori.

Non per fare la punta agli spilli, ma il monossido di carbonio è un gas inodore e velenoso, responsabile della intossicazione e della morte di persone che in inverno si scaldano con stufette di fortuna. I prodotti di combustione del metano sono il biossido di carbonio (anidride carbonica) e il vapore acqueo, che a contatto con l'aria fredda si rende visibile, al pari del fiato. Un po' di monossido di carbonio è presente anche nei fumi delle caldaie perché la combustione non è mai completa (rendimento 100%) e il tecnico caldaista quando fa l'analisi dei fumi regola il rapporto di combustione tra gas e aria per averne la concentrazione minima e ottenere così il massimo rendimento dalla caldaia.

Ed ecco che sono ritornato al punto di partenza.

Idraulico installatore a cui ho chiesto chiarimenti mi ha detto (in breve) che quel fumo non è tossico come lo scarico di un camion ma contiene sostanze tossiche, inoltre (sempre sue parole, in breve) il gocciolamento sul manto stradale è proibito in quanto è molto acido, oltre a rovinare il manto stradale potrebbe contaminare una possibile falda acquifera.

Stessa domanda a un altro idraulico, non dico l'opposto ma poco ci manca.

Ho cercato molte info su internet e ho scoperto che è tossico ma anche non lo è 🤣

Lo scarico dei fumi è minimamente tossico. Il monossido di carbonio, il componenete più velenoso, è contenuto in una certa quantità nei gas di scarico delle auto (e infatti ci si può suicidare respirandolo), ancora di più quando la marmitta catalitica è fredda (nei primi km dopo la partenza). Il monossido di carbonio è presente anche nel fumo delle sigarette ma il problema in questo caso non è dato tanto dal monossido ma da tutte le altre sostanze presenti, il catrame per primo. L'acqua di condensa è un po' acida a causa delle tracce di acido solforico che si formano dalla combustione dei composti solforati che sono aggiunti in piccola quantità al metano per odorizzarlo (il metano di per sé è un gas inodore) e di acido nitrico che si forma a partire dagli ossidi di azoto che si originano in tutte le combustioni (legno, pellet, benzina, ...). Non ha senso parlare di inquinamento delle falde (sono ben altre le sostanze da cui difendersi!).

Lo stillicidio invece è vietato espressamente dal codice civile.

In lombardia, luogo indicato nel post di fabio479, lo scarico fumi a parete è espressamente vietato.

Solo in alcuni casi viene tollerato in funzione delle direttive del DLgs 102/14 (se preesistente al 31/08/13) in condizioni particolari e se conforme alle normative UNI-CIG 7129.

Da quanto scrivi non credo che la caldaia installata sia in regime di "tolleranza".

Il fumo prodotto dalla combustione completa del metano (CH4+O2) produce in pratica solo CO2 (biossido di carbonio) e H2O (acqua).....in pratica cibo per le piante!

Nei fumi sono presenti anche NOx, ma in percentuale infima perchè la temperatura di fiamma del metano non è altissima, quindi non facilita l'ossidazione dell'azoto.

Il color bianco dei fumi del metano è dovuto alla condensazione del vapor d'acqua presente negli stessi....quindi nulla da temere (le nuvolo sono bianche per lo stesso motivo).

Fa più male passeggiare per strada in città ove passano motori a gasolio e benzina da centinaia di kW piuttosto che stare vicino allo scarico di una caldaia a metano che brucia pochi kW (mediamente da 5 a 8).

Il monossido di carbonio (parziale combustione del carbonio contenuto nel metano) può essere presente in pochissime ppm (parti per milione), ma la dispersione in atmosfera in pratica ne annulla da subito il potenziale pericolo.Le moderne caldaie a gas a premiscelazione hanno un maggior controllo dell'immissione comburente in caldaia, quindo il valore dei ppm di CO è irrisorio.

Quanto sopra per corretta informazione.

Se fabio479 ritiene che comunque lo scarico a parete possa essere irregolare, fastidioso o pericoloso, può rivolgersi all'Ente Competente per i Controlli (Provincia o Comune) che ha l'obbligo di uscire a verificare la cosa.

CARICO CONDENSE: ISTRUZIONI PER UN CORRETTO SMALTIMENTO

Il principale elemento che conferisce acidità alla condensa di dei fumi di un generatore a condensazione è la CO2 proveniente dalla combustione. Il combustibile, bruciando, genera sostanze residue, per lo più acqua e, appunto, anidride carbonica.

L’acqua, sotto forma di vapore, ha una temperatura elevata al ritorno dall’impianto di riscaldamento e, nei generatori a condensazione, viene sfruttata per preriscaldare il fluido termovettore, facendola raffreddare e, conseguentemente, condensare parzialmente, recuperando quindi parte del calore latente generato dalla combustione. Durante questo processo parte dell’anidride carbonica, sostanza di natura acida, si mescola all’acqua abbassandone il valore di pH fino a circa 4/3,5 e conferendo dunque la tipica acidità ai residui di condensazione.

Tutte le caldaie a condensazione devono essere collegate ad uno scarico della condensa residua di combustione, in accordo con la norma UNI 7129/2015 Parte 5 – Sistemi per lo scarico delle condense(sostituisce la UNI 11071/2003).

Per generatori installati in unità ad uso abitativo con potenza nominale fino a 35 kW, la raccolta dei residui liquidi avviene a valle del generatore e della canna fumaria per convogliarli direttamente nell’impianto fognario. Le condense acide possono causare danni ambientali, essendo esse sostanze inquinanti, motivo per cui normativa e legislazione ne impongono la raccolta e lo smaltimento.

Tuttavia, proprio a causa della loro acidità, tali residui possono portare danni all’impianto di smaltimento fognario arrivando alla corrosione di condotti non adeguati ed omologati per resistere a tale caratteristica, a differenza di quelli realizzati appositamente per la raccolta e il convogliamento.

Nella sopracitata norma UNI viene fatta una prima distinzione affinché lo scarico delle condense avvenga in modo ottimale:

tra l’impianto gas (generatore) e l’impianto di smaltimento condense è necessario evitare che i prodotti combusti (o eventualmente incombusti) possano entrare nell’impianto di scarico delle condense e, successivamente, nella rete fognaria;

a monte della rete fognaria, si devono compensare le eventuali variazioni di pressione nella rete stessa. In caso di depressurizzazione a valle dell’impianto s’incorrerebbe nel rischio di svuotare il sifone di caldaia con conseguente immissione di gas nella rete fognaria andando inoltre ad aumentare la portata termica dell’apparecchio in modo potenzialmente rilevante; viceversa, in caso di pressurizzazione a valle dell’impianto smaltimento reflui, questi rischierebbero, sempre svuotando il sifone di raccolta, di essere spinti all’interno del generatore.

Inoltre la norma prescrive che anche lo smaltimento nella rete fognaria dei reflui domestici delle condense raccolte alla base del sistema di evacuazione dei fumi avvenga utilizzando un opportuno sifone (o dispositivo equivalente) atto a prevenire il ritorno di esalazioni dalla rete fognaria. Tale dispositivo deve:

avere un battente (altezza di posizionamento rispetto all’attacco caldaia, come previsto dal costruttore) almeno due volte maggiore rispetto alla massima prevalenza del ventilatore dell’apparecchio in modo da mantenere la classe di pressione della designazione riportata nella placca del camino/canna fumaria/condotto intubato utilizzato;

impedire la fuoriuscita dei fumi con una contropressione non minore di 100mm di colonna d’acqua.

A livello legislativo, lo scarico di condense nella rete fognaria rientra nell’ambito di applicazione del D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152, e s.m.i. il quale disciplina, nella Parte terza, gli scarichi di qualsiasi tipo, pubblici e privati, diretti ed indiretti, in tutte le acque superficiali e sotterranee, pubbliche e private, nonché in fognature, sul suolo e nel sottosuolo.

In particolare, nel caso di recapito in una fognatura pubblica, prima dell’entrata in funzione dell’impianto centralizzato di depurazione, il Decreto prescrive che le sostanze oggetto degli scarichi debbano avere un pH compreso tra 5,5 e 9,5 (detto limite vale anche nel caso in cui lo scarico venga fatto recapitare in acque superficiali).

I reflui domestici mediamente prodotti da un’unità abitativa sono quantitativamente molto superiori rispetto alle condense acide prodotte da un generatore nel medesimo arco di tempo (ad esempio, una caldaia da 28 kW funzionante a regime ed alla massima potenza, con temperatura media dell’acqua a 35°C comporta una portata di scarico condensa pari a circa 2,5-2,7 litri/ora, equivalenti a circa 3 m3 di acqua di condensa a stagione, contro circa 50 m3 di acque reflue di un’abitazione nel medesimo periodo) ed inoltre possiedono una notevole basicità. Per questo motivo sono “naturalmente” in grado di neutralizzare l’acidità dei liquidi di condensazione, rendendo così possibile lo scarico diretto nella rete fognaria.

Nei casi in cui non sia possibile lo scarico in una rete fognaria o di edifici con destinazioni d’uso “miste” (abitative e non) la norma prescrive di neutralizzare l’acidità delle condense prima della loro immissione nella rete fognaria di smaltimento mediante un neutralizzatore (o passivatore).

GENERATORI CON POTENZA NOMINALE FINO AI 35 kWOBBLIGO DI INSTALLAZIONE DI DISPOSITIVO DI NEUTRALIZZAZIONE

Unità a destinazione d’uso residenzialeNO

(lo scarico di condensa va miscelato ai reflui domestici prima dell’immissione nella rete fognaria)

Unità a destinazione d’uso non residenziale (ad esempio: negozi, uffici, etc.) inserite in edifici con destinazione d’uso prevalentemente abitativaNO

(lo scarico di condensa va miscelato ai reflui domestici prima dell’immissione nella rete fognaria)

Canne fumarie collettive in edificicon destinazione d’uso abitativa/prevalentemente abitativaNO

(lo scarico di condensa va miscelato ai reflui domestici prima dell’immissione nella rete fognaria)

Unità a destinazione d’uso non residenziale inserite in edifici con destinazione d’uso non residenzialeSÌ se il numero di utenti è <10NO se il numero di utenti è ≥ 10 (situazione equiparata a installazioni di tipo domestico)

Per lo smaltimento delle condense prodotte da generatori o impianti civili (domestici ed extradomestici e/o costituiti da più apparecchi in batteria o a cascata) di portata termica complessiva superiore ai 35 kW la norma tecnica di riferimento è la UNI 11528/2014 – art. 8, che definisce i principi di corretta realizzazione del sistema di scarico delle condense e fornisce i criteri di valutazione relativi all’installazione del neutralizzatore di condensa per generatori termici a condensazione.

Per quanto concerne le caratteristiche funzionali relative al sistema di scarico delle condense vale quanto detto sopra riguardo i generatori di portata termica inferiore; in generale il collegamento fra apparecchio (o sistema di evacuazione dei fumi) con l’impianto smaltimento acque reflue domestiche deve:

impedire l’utilizzo delle condense prodotte da parte dell’utenza;

realizzare una disgiunzione ispezionabile tra l’apparecchio (o il sistema di evacuazione dei fumi) e l’impianto smaltimento acque reflue domestiche;

essere privo di strozzature che potrebbero limitare il corretto deflusso;

evitare il congelamento dell’eventuale liquido in esso contenuto nelle condizioni di funzionamento previste.

L’obbligatorietà o meno di installazione di un neutralizzatore delle condense viene definita secondo due casi:

impianti con portata termica termica ≥ 200 kW: sempre obbligatorio;

impianti con portata termica termica compresa tra i 35kW e i 200 kW:

per applicazioni residenziali si fa riferimento al numero di appartamenti serviti dall’impianto;

per applicazioni non residenziali si fa riferimento al numero di utilizzatori;

per applicazioni miste è necessario trasformare il numero di appartamenti in utilizzatori equivalenti o viceversa (per esempio 2 appartamenti equivalgono a 20 utilizzatori).

Per la valutazione nell’ambito del secondo caso è riportata nella norma una tabella di riferimento dalla quale si evince in maniera semplificata la necessità di installazione di un dispositivo passivatore:

Area A: neutralizzazione non necessaria

L’esempio contrassegnato con il n. 1 riguarda un edificio abitativo con 3 appartamenti servito da un impianto a condensazione con portata termica di 75 kW; l’incrocio dato dalla proiezione sulla tabella dei due valori ricade all’interno dell’area A, pertanto, in questo caso, non vi è obbligo d’installazione di dispositivo neutralizzatore.

L’esempio contrassegnato con il n. 2 riguarda un edificio non abitativo con 45 utilizzatori servito da un impianto a condensazione con portata termica di 160 kW; l’incrocio dato dalla proiezione sulla tabella dei due valori ricade all’interno dell’area B, in questo caso, dunque, vi è obbligo d’installazione di dispositivo neutralizzatore.

Il neutralizzatore, o passivatore, è, generalmente, un filtro a carbone attivo alcalino in grado di trattenere gli ioni responsabili dell'acidità della condensa; più specificamente si tratta di un dispositivo che va installato lungo il condotto di convogliamento delle condense verso lo scarico fognario, tra il sifone di raccolta e il punto di immissione nel sistema di smaltimento. Nella maggior parte dei casi si tratta di un filtro in materiale plastico, resistente alla corrosione e dimensionato secondo la potenza del generatore (tenendo dunque conto della presunta produzione di condensa di combustione), contenente una carica di carbonato di calcio (CaCO3) in grado di virare l’acidità del liquido di condensazione che lo attraversa portandone il valore di pH entro i limiti stabiliti dalla legislazione.

Tali dispositivi hanno, generalmente, una manutenzione stagionale o annuale che prevede la sostituzione della carica neutralizzante e la verifica/pulizia degli elementi di raccordo, fissaggio e di chiusura.

Indipendentemente dalle dimensioni dell’impianto e dal numero di persone che lo utilizzano la condensa deve essere necessariamente smaltita nel rispetto dei regolamenti locali ed il sistema di evacuazione deve essere realizzato secondo le specifiche del costruttore del generatore. Nei casi in cui le condense non vengono scaricate insieme alle acque reflue (possibilità contemplata dalla norma UNI 7129/2015), è necessaria l'installazione di un neutralizzatore.

Canne fumarie per stufe, la normativa aggiornata

UNI 1443:2005 “CAMINI – REQUISITI GENERALI”: sintesi della norma di riferimento per i sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione

Canne fumarie gonfiabili: quando e come utilizzarle

La coibentazione nelle canne fumarie e nei canali da fumo

PREVIOUS POSTCALDAIE A CONDENSAZIONE: TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE

NEXT POSTSTUFE AD ACCUMULO: DALLA STUBE ALLA STUFA AD ARIA CALDA

Terminali per canna fumaria: tipologie, utilizzi e varianti - Nel segno del fuoco29 marzo 2018 at 14:53 - Reply

[…] sia in pressione che in depressione, è particolarmente adatto per sistemi a tiraggio forzato di evacuazione dei fumi di generatori a condensazione e dei vapori di […]

Eliseo1 ottobre 2018 at 17:57 - Reply

Abito in palazzina 1piano rialzato + 2 dovrei sostituire caldaia 24kw, del 94, vaillant, vorrei installare a condensazione, ma non abbiamo buoni rapporti posso instsllarla ugualmente o rimetto a camera stagna tiraggio forzato ma aggiornato?

Apros10 ottobre 2018 at 12:02 - Reply

Buongiorno Eliseo, per risolvere la questione le consigliamo di rivolgersi a un professionista abilitato DM 37/08. Probabilmente, infatti, è necessario rifare l’impianto che comprende caldaia+camino, ma serve prima una valutazione del tutto.

flavio5 dicembre 2018 at 8:06 - Reply

Per valutare l’installazione della caldaia a condensazione , non potendo raggiungere con facilità gli scarichi dei bagni, vorrei sapere se la normativa dà la possibilità di scaricare le acque acide direttamente sul tetto condominiale. IL tetto è in lamiera verniciata. Grazie Fla

Apros21 dicembre 2018 at 17:07 - Reply

Buongiorno Flavio, la risposta è no, la normativa non consente di scaricare le acque acide direttamente sul tetto condominiale. È necessario seguire le prescrizioni della UNI 7129:5 e far scaricare direttamente in fognatura le condense prodotte dalla combustione dell’impianto.

francesco12 gennaio 2019 at 20:00 - Reply

sono inqulino ,caldaia nuova a condensa,debbo svuotare manualmente il secchio nel wc che viene riempito dallo scarico della condensa ,a me sembra una cosa assurda.grazie

Apros25 marzo 2019 at 12:59 - Reply

Buongiorno Francesco, effettivamente il caso che ci descrive non è propriamente contemplato dalla normativa. Le condense, come indicato dalla norma UNI 7129, vanno scaricate nella rete fognaria con apposito sistema a sifone! Le consigliamo di far intervenire il suo installatore per far sì che il suo impianto venga regolarizzato.

Alfredo20 gennaio 2019 at 8:51 - Reply

Sto ristrutturando casa in un condominio e vorrei sostituire la vecchia caldaia a camera stagna con una a condensazione. Poiché il punto di installazione é vicino alla cucina, potrei scaricare le acque di condensa nella colonna dedicata alle cucine oppure dovrei obbligatoriamente smaltirle nella colonna di scarico dei bagni? Grazie

Apros10 giugno 2019 at 15:38 - Reply

Buongiorno Alfredo, vista la sua intenzione di installare una nuova caldaia a condensazione e considerata la situazione che ci descrive, consigliamo lo scarico nella colonna dedicata ai bagni in quanto scaricando le acque di condensa nella colonna dedicata alla cucina il sistema andrebbe sicuramente in pressione.

Fulvio23 febbraio 2019 at 11:37 - Reply

abito a cinileelo in una palazina di 4 appartamenti con riscaldamento autonomo. Ho da poca cambiato la caldaia perchè rotta , da camera aperta a condensazione. l'installatore ha posizionato lo scarico dei fumi in facciata ma gli inquilini si lamentano e dicono che devo fami una mia canna fumaria fino al tetto, come mi devo comportare ?

Apros25 marzo 2019 at 14:13 - Reply

Buongiorno Fulvio, purtroppo dobbiamo dar ragione agli altri inquilini della palazzina: le consigliamo di contattare un professionista del settore per risolvere questo problema dello scarico dei fumi e far installare un sistema con scarico a tetto! 

Apros25 marzo 2019 at 14:14 - Reply

Buongiorno Fulvio, purtroppo dobbiamo dar ragione agli altri inquilini della palazzina : le consigliamo di contattare un professionista del settore per risolvere questo problema dello scarico dei fumi e far installare un sistema con scarico a tetto! 

Fulvio Cornelio Tito23 febbraio 2019 at 15:17 - Reply

abito a cinileselo in una palazina di 4 appartamenti con riscaldamento autonomo. Ho da poca cambiato la caldaia perchè rotta , da camera aperta a condensazione. l'installatore ha posizionato lo scarico dei fumi in facciata ma gli inquilini si lamentano e dicono che devo fami una mia canna fumaria fino al tetto, come mi devo comportare ?

Apros8 luglio 2019 at 16:49 - Reply

la legislazione nazionale indica che i prodotti della combustione devono necessariamente andare al tetto.

Lo scarico a parete è concesso, su delibera nazionale, solo per alcuni tipi di apparecchi a Gas dichiarati idonei dal fabbricante. Per informazioni più dettagliate può consultare la norma UNI 7129.

Marco27 febbraio 2019 at 18:42 - Reply

Buonasera ho appena ristrutturato il mio appartamento appena comprato L impresa con cui sono in causa mi ha effettuato L impianto idraulico lasciando sotto la caldaia a condensazione un tubo  a vista che goccia per terra dello scarico condensa( nel piastrellato del giardino di mia proprietà )  . È normale è possibile ?

Apros8 luglio 2019 at 16:49 - Reply

quello che le possiamo confermare è che l’impianto deve essere a tenuta e i prodotti della combustione, compresa la condensa, devono andare direttamente alla rete fognaria. Per qualsiasi dubbio in materia, la normativa attualmente vigente è la UNI 7129.

valter10 ottobre 2019 at 17:33 - Reply

Abito in una palazzina di quattro piano . Durante un incontro con il nostro amministratore l'condomino al secondo piano ha chiesto di cambiare la caldaia a muro  con una caldaia a condensazione . Io abitando sopra di lui , quindi al terzo piano , posso impedire questo posizionamento in quanto dovrebbe utilizzare le canne fumarie in verticale ( 1-2-3-4 ) Inoltre per l' instalazione dovrebbe creare una annomalia struturale al mio balcone ? 

Apros25 novembre 2019 at 10:12 - Reply

in realtà esiste una deroga per alcuni apparecchi a gas, che consente di effettuare lo scarico a parete. Le consigliamo di avvalersi della consulenza di un professionista che possa effettuare un sopralluogo e verificare questa eventualità.

Enrico29 ottobre 2019 at 14:30 - Reply

Salve, caldaia a condensazione installata l'anno scorso (ott. 2018); l'installatore ha collegato la caldaia con un tutbo in plastica (speciale) per scaricare la condenza nello scarico della cucina, dalla canna fumaria, posizionata in orizzontale, che va all'esterno esce vapore acqueo che condenzando fa gocciolare la stessa sul pavimento del balcone; deve essere così oppure per norma non dovrebbe sgocciolare?? La canna fumaria è stata installata con una inclinazione che punta in basso. Non dovrebbe essere il contrario per far si che la condensa del vapore rientri nella caldaia e confluisca nello scarico ?? Grazie

Apros9 dicembre 2019 at 16:47 - Reply

Salve Enrico, esatto, la pendenza deve sempre essere verso l’alto per far sì che la condensa confluisca correttamente verso l’apparecchio!

Vincenzo25 novembre 2019 at 15:38 - Reply

Ho intenzione di installare una nuova caldaia a condensazione.

Per lo scarico della condensa avevo previsto la tubazione di scarico della lavatrice che però è di piombo come gran parte dell'impianto idraulico di casa.

Mi è stato consigliato l'installazione di un neutralizzatore di codensa. Mi chiedo se tale neutralizzatore sia sufficiente a prevenire la corrosione dell'impianto di scarico. In mancanza dovrei raccogliere la condensa in una tanica di materiale idoneo e svutarla periodicamente nel wc. Potrei utilizzare comunque il neutralizzatore se utile. Non vorrei però essere costretto a rifare l'impianto idraulico.

Apros3 marzo 2020 at 17:34 - Reply

il neutralizzatore di condensa potrebbe essere una soluzione valida (infatti è menzionato anche nella norma UNI 7129 parte 5 sugli impianti a gas): abbassa la parte acida delle condense per rispettare i parametri di legge sugli scarichi. Gli scarichi però devono essere realizzati in materiale plastico, in quanto le tubazioni in piombo non sono idonee.

Giuseppe7 dicembre 2019 at 16:18 - Reply

Mi è stata installata una caldaia a condensazione con scarico della condensa in un contenitore di plastica. Mano mano che detto contenitore si riempie, posso svuotare il liquido nella condotta fognaria?   

Apros2 gennaio 2020 at 12:40 - Reply

confermiamo: i residui possono essere svuotati nella condotta fognaria!  

Giorgio13 dicembre 2019 at 7:09 - Reply

Buon giorno, non avendo ricevuto la possibilità di portare Lo scarico della condensa direttamente in fogna posso neutralizzare la condensa con un apposito neutralizzatore e poi immetterla nel water? 

Apros3 marzo 2020 at 17:34 - Reply

innanzitutto c’è da dire che il sistema di scarico delle condense deve essere configurato secondo la norma UNI 7129 parte 5, non si possono realizzare percorsi non idonei o fuori norma. La tubazione del water sarebbe idonea, ma lo scarico delle condense direttamente nel water non lo è.

Daniele13 dicembre 2019 at 17:39 - Reply

Ciao, devo installare una caldaia a condensazione in seguito a dismissione dell'impianto centralizzato condominiale e quindi avviare un impianto autonomo già predisposto. Dato che devo ancora ottenere la relazione energetica e la relazione Legge 10 del 1991 (che otterrò a breve) le quali consentiranno di non installare la canna fumaria e scaricare direttamente a parete, nell'attesa di ottenere tali documenti posso nel frattempo installare ed utilizzare la caldaia a condensazione esclusivamente per l'acqua calda sanitaria e la cottura dei cibi? Grazie

Apros3 marzo 2020 at 17:35 - Reply

purtroppo non è possibile quanto da lei descritto. Per essere in regola è necessaria la dichiarazione di conformità dell’impianto, quindi tutti i documenti devono essere in ordine!

Giovanni Battista4 gennaio 2020 at 20:20 - Reply

Nel mio appartamento è staya installata una candaia a coodensazione

Purtroppo gli ultimi due metri dello scarico ha una pendenza sbagliata per cui il prodotto di condensa di questo tratto esce in facciata. Che problematiche ci sono oltre o stillicidio lamentato dal condomino sottostante? Grazie

Apros3 marzo 2020 at 17:36 - Reply

purtroppo il sistema di evacuazione fumi deve essere messo a norma. La condensa, infatti, è acida e potrebbe compromettere la facciata del condominio, ma è anche dannosa per l’ambiente!

Bianchi19 gennaio 2020 at 22:18 - Reply

Ma milioni di scarichi acidi fanno bene all'ambiente? Non è che ivece di inquinare l'aria inquiniamo l'acqua dei fiumi, dei laghi e dei mari? 

Apros3 giugno 2020 at 12:28 - Reply

se fa riferimento alle condense, la rassicuriamo sul fatto che vengono utilizzate le fognature per lo scarico. Ci sono particolari neutralizzatori che filtrano queste sostanze rendendole innocue!

Ruggero13 aprile 2020 at 23:17 - Reply

Buongiorno, sto predisponendo per l'installazione di una caldaia a condensazione. Vista l'enorme distanza da uno scarico in fognatura, volevo chiedere cortesemente se posso convogliare la condensa all'interno del pozzetto di dispersione del climatizzatore esistente o se possibile convogliarlo nel tubo (interrato) dei pluviali.

L'abitazione è singola e di mia proprietà, la caldaia sarà non superiore a 25 Kw.

Apros29 giugno 2020 at 12:46 - Reply

purtroppo non può operare come descritto: è infatti obbligatorio scaricare sempre nelle acque nere (fogna).

piergiorgio31 maggio 2020 at 10:23 - Reply

dopo aver trattato le condense con un adeguato neutralizzatore le si possono scaricare in pluviale ?

Apros29 giugno 2020 at 12:50 - Reply

il nostro consiglio è quello di scaricare sempre le condense nella rete fognaria.

Andrea24 luglio 2020 at 20:44 - Reply

Per la condensa dei condizionatori vale la stessa normativa?

Apros6 novembre 2020 at 15:04 - Reply

No. La condensa dei condizionatori si differenzia da quella prodotta da combustione e, infatti, può essere scaricata nelle acque bianche.

Davide30 agosto 2020 at 12:14 - Reply

Buongiorno, l'idraulico mi ha riferito che per lo scarico della condensa caldaia 24kw nella rete fognaria (sifone lavello cucina) non serve il filtro antiacido? E' normale oppure dovrei comunque aggiungere un filtro anticondensa? GRazie!

Apros6 novembre 2020 at 15:07 - Reply

Buongiorno Davide, l’idraulico a cui si è rivolto le ha dato un’informazione corretta: la rete fognaria è già stata dotata di un neutralizzatore per gli acidi.

Marco4 ottobre 2020 at 11:25 - Reply

1)Posso portare la condensa in un vecchio scarico della lavatrice inutilizzato? 

2) ci sarebbero 3 curve da fare, è un problema?

3) eventualmente, con neutralizzatore, è possibile mandare la condensa nello scarico della doccia?

Apros18 novembre 2020 at 17:05 - Reply

di norma la condensa acida degli impianti termici viene scaricata con le acque nere. Le consigliamo di contattare il produttore di un eventuale neutralizzatore per valutare le possibili alternative di scarico.

francesco2 novembre 2020 at 8:59 - Reply

condominio con impianto di riscaldamento centralizzato; sin dal 1992 posseggo una caldaia a camera aperta a parete sul balcone che vorrei sostituire con caldaia a condensazione per riscaldamento autonomo accessorio.

quale deve essere la distanza della canna fumaria dal balcone del piano superiore e se lo scarico della condensa può essere effettuato con alcuni ccorgimenti anche nella cucina.

Apros4 dicembre 2020 at 11:07 - Reply

Buongiorno Francesco, La distanza laterale tra camino e balcone deve essere di almeno 1 metro, mentre per lo scarico delle condense deve necessariamente previsto nella rete fognaria, come indicato dalla norma UNI 1729.

Grazie, ma per favore non riaprite vecchie discussioni, createne di nuove, possibilmente focalizzando il problema.