Legna e pellet: come scegliere un generatore efficiente e pulito con la certificazione ariaPulita® | QualEnergia.it

2022-03-19 07:35:57 By : Ms. Macy Chiang

È da poco iniziata la stagione termica 2021 e con essa le prime accensioni delle stufe per scaldare i nostri ambienti domestici.

Per farsi trovare pronti, senza rischiare di non poter utilizzare la nostra stufa a legna o pellet in caso di ripetuti sforamenti dei limiti di PM10 nell’aria, è necessario che gli apparecchi rispondano a precisi requisiti in termini di prestazioni ambientali.

Se sono troppo ‘antichi’, l’unica soluzione è di rottamarli, usufruendo degli incentivi proposti dal Conto Termico a cui si sommano quelli previsti dai bandi di finanziamento di alcune regioni italiane come Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna.

Ma cosa devono fare i consumatori per riconoscere se la nuova stufa che intendono acquistare risponde ai requisiti richiesti? La soluzione c’è e si chiama ariaPulita®, la certificazione di qualità dei sistemi di riscaldamento a biomassa legnosa inferiori ai 35 kW di potenza promossa da AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali.

La certificazione permette di comparare le performance di stufe, caldaie, inserti e cucine a biomassa seguendo le disposizioni del Decreto 7 novembre 2017 n. 186 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, “Regolamento recante la disciplina dei requisiti, delle procedure e delle competenze per il rilascio di una certificazione dei generatori di calore alimentati a biomasse combustibili solide”, pubblicato in G.U. n. 294 del 18 dicembre 2017.

AriaPulita® dà ai consumatori l’opportunità di scegliere sistemi di riscaldamento a legna o pellet affidabili, soprattutto in termini di emissioni di particolato, caratterizzati da elevati standard qualitativi sia in termini di emissioni che di rendimento energetico.

Da prestazioni standard, a cui sono assegnate due stelle, a performance ottime, indicate con cinque stelle, la certificazione ariaPulita® classifica i generatori sulla base di cinque parametri:

Ad oggi sono 3.260 i prodotti per il riscaldamento domestico certificati ariaPulita® tutti elencati con il relativo numero di stelle sul sito ufficiale della certificazione.

La maggior parte degli apparecchi certificati sono stufe, inserti e cucine a pellet e termostufe (2367), stufe a legna (381), caldaie (258), camini chiusi e inserti (163) e cucine a legna (91).

Dei 3260 prodotti certificati, 641 sono a legna e 2619 funzionano a pellet, mentre, da un punto di vista qualitativo, la classe di qualità più numerosa è quella a 4 stelle (2484 prodotti), seguita da quelle a 3 stelle (613), mentre sono 63 gli apparecchi certificati a 5 stelle.

Dei prodotti classificati a 5 stelle, 27 sono alimentati a legna e 36 a pellet, dal punto di vista della tipologia di apparecchi troviamo 10 caldaie a pellet, 2 cucine a legna, 25 stufe a legna e 26 stufe a pellet. Presentata a fine 2016, la certificazione AriaPulita® punta a rendere più trasparente il mercato aiutando il consumatore finale a scegliere in maniera informata e consapevole. La soluzione al problema delle emissioni è il turnover tecnologico, cioè la sostituzione di vecchi generatori con tecnologie di moderna concezione.

Secondo il Libro Bianco di AIEL, sarebbe necessario sostituire circa 3,5 milioni di generatori obsoleti a legna nei prossimi dieci anni. Questo creerebbe enormi benefici in termini ambientali per la riduzione delle emissioni: un apparecchio a 5 stelle, infatti, consente di ridurre dell’80% le emissioni di PM10 rispetto ad un apparecchio obsoleto non certificato.

Fondamentali inoltre sono anche l’installazione e la manutenzione degli apparecchi che devono essere svolte da professionisti qualificati, l’uso di legna e pellet con qualità certificata e la corretta conduzione dell’apparecchio soprattutto nelle fasi di preparazione, accensione, ricarica e spegnimento.

Recenti studi scientifici hanno dimostrato che una conduzione scorretta dell’apparecchio a legna può causare incrementi notevoli delle emissioni di PM10 e di carbonio organico, responsabile della formazione di PM10 in atmosfera, anche di 10 volte rispetto a un utilizzo ottimale.

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