Le lune più interessanti del nostro sistema solare - HDblog.it

2022-07-01 21:50:34 By : Mr. TCN Director

Spesso si parla del nostro sistema solare con particolare attenzione ai pianeti, otto se escludiamo il piccolo Plutone e naturalmente lo sfuggente Pianeta Nove, per il quale abbiamo solo dei segni ma nessuna certezza. Eppure anche le Lune stanno acquisendo sempre maggiore importanza, soprattutto quelle più grandi e con caratteristiche interessanti per quanto riguarda la ricerca di vita al di fuori del nostro pianeta. Spesso abbiamo toccato l'argomento in precedenti articoli, e chi segue con interesse questi argomenti sa bene che lune come Encelato, Titano, Europa e Ganimede, sono sotto stretta osservazione da parte delle principali agenzie spaziali e alcune di esse saranno presto protagoniste di missioni robotiche di esplorazione.

A queste dedicheremo dei capitoli maggiormente corposi vista la grande quantità di informazioni a nostra disposizione, ma non ci sono solo quelle sopracitate e, ovviamente, c'è anche la Luna per eccellenza, ossia quella che vediamo ogni sera sopra le nostre teste, e che non inseriremo nello speciale odierno.

Pensate che nel nostro sistema solare le lune in orbita attorno a corpi celesti sono oltre 200 e sono di varia natura e dimensione. Alcune sono grandi quanto dei pianeti e altre sono dei semplici asteroidi, a volte di piccole dimensioni. Vediamo quindi quali sono le lune più interessanti presenti nel nostro sistema solare.

iO è una piccola luna di Giove, di dimensioni leggermente maggiori rispetto alla nostra Luna (diametro medio di 3.642 km). Ma al contrario del nostro satellite naturale, Io è particolarmente attiva e presenta centinaia di vulcani che punteggiano la sua superficie, eruttando lava anche a 500 km di altezza nel suo cielo. Combinata con la sua atmosfera sottile e sulfurea, la luna Io ha un aspetto decisamente infernale, quasi peggiore di quello di Venere.

Le immense forze mareali esercitate da Giove fanno sì che la sua superficie si sposti anche di 100 metri o più in avanti e indietro.Insomma, un posto decisamente complesso da visitare. Poiché la luna è così supercalda e instabile, tutte le osservazioni che abbiamo sono state fatte a distanza e la maggior parte delle informazioni derivano dalla sonda Cassini-Huygens nel 2000, dalla New Horizons nel 2007. Successivamente abbiamo acquisito dati anche grazie ad alcuni telescopi terrestri e all'immortale telescopio spaziale Hubble.

Dattilo è una piccola Luna asteroidale dal diametro di 1,4 km scoperta praticamente per caso nel 1993 grazie alla sonda Galileo e di cui sappiamo pochissimo, ma il solo averla identificata è di grandissima importanza a livello astronomico.

Al contrario di quelle sopra descritte e delle prossime di cui leggerete proseguendo nello speciale, Dattilo orbita attorno a un asteroide chiamato Ida (31,4 km di diametro) ed è posizionata a circa 90 km di distanza in orbita prograda. Grazie alla scoperta di Dattilo ora sappiamo che anche gli asteroidi possono avere attorno altri corpi in orbita.

Phobos e Deimos sono due lune marziane molto note e di forma irregolare, che misurano rispettivamente circa 22 km e 12 km di diametro medio. Ad oggi non abbiamo inviato nessuna missione di esplorazione e al momento non ce n'è l'intenzione, tuttavia è molto probabile che entrambe possano rivelarsi interessanti nello studio della geologia di Marte, poiché come nel caso della nostra Luna, Phobos e Deimos conservano probabilmente i dettagli della formazione del pianeta rosso all'interno dei loro strati rocciosi. Eppure la storia della loro origine divide ancora gli scienziati: da un lato si ritiene che si siano formate per accrezione, similmente a quanto avvenuto con Marte stesso, dall'altro è anche possibile che siano state entrambe catturate e che in origine fossero dei semplici asteroidi vaganti.

Phobos si distingue per un orbita molto particolare, che con il passare del tempo si sta restringendo intorno a Marte, il che significa che la luna potrebbe schiantarsi contro il pianeta rosso o disintegrarsi nei prossimi 100 milioni di anni.

Anche il piccolo Plutone ha delle lune, non una ma ben cinque! La maggiore si chiama Caronte e ha la particolarità di essere piuttosto grande se relazionata alle dimensioni del pianeta attorno a cui orbita, tanto da aver portato alla definizione di sistema planetario doppio. Caronte ha la metà del diametro di Plutone e un'ottavo della sua massa, un caso più unico che raro all'interno del sistema solare. La sua scoperta è avvenuta relativamente di recente, grazie alle osservazioni di un astronomo dell'Osservatorio navale degli Stati Uniti, nel 1978.

Ci siamo avvicinati a Caronte solo una volta, grazie alla sonda New Horizons nel 2015, la quale è stata in grado di arrivare a circa 27.000 km di distanza dalla luna plutoniana.

Europa è un satellite gioviano, il sesto per dimensioni nel sistema solare e leggermente più piccolo della nostra Luna. La scoperta delle sue caratteristiche e le prime immagini dettagliate le dobbiamo originariamente alle sonde Pioneer 10 e 11, successivamente alle Voyager negli anni 70, ma la maggior parte dei dati derivano dalla sonda Galileo, che dal 1995 al 2003 ha orbitato attorno a Giove regalandoci foto ad alta risoluzione e aumentando così l'interesse della comunità scientifica verso questa luna. La superficie di Europa è composta da una crosta d'acqua ghiacciata, le temperature medie si aggirano intorno ai -220 gradi celsius mentre la sua leggera atmosfera vede una predominante presenza d'ossigeno, tuttavia anche in questo caso non ha origine biologica.

Se queste caratteristiche non fossero sufficienti, ad attirare l'attenzione furono anche le numerose striature superficiali che, secondo le teorie scientifiche, potrebbero avere un'origine naturale. Si sarebbero formate in seguito alle fratture causate dalle eruzioni di ghiaccio sottostante, più caldo di quello superficiale. Sebbene non confermato, pare che la vicinanza a Giove e la presenza di un nucleo ferroso, consentano di ipotizzare la presenza di un oceano riscaldato sotto la coltre di ghiaccio, caratterizzato da attività mareali ed un intensa attività geologica. Osservazioni più accurate da parte del telescopio spaziale Hubble, hanno permesso di individuare geyser di vapore molto simili a quelli di Encelado, sulla superficie sono stati inoltre identificati minerali argillosi, che potrebbero confermare la presenza di molecole organiche. A tutti gli effetti, queste caratteristiche rendono Europa uno dei luoghi più interessante nella ricerca di vita microbica chemiosintetica, da qui l'interesse verso l'invio di future missioni di esplorazione.

Diverse complicazioni potrebbero accompagnare le missioni di esplorazione della superficie, ad esempio l'invio di un rover a propulsione nucleare simile a Curiosity (in esplorazione su Marte), potrebbe risentire della potente magnetosfera di Giove e le sue radiazioni. Anche l'utilizzo di pannelli solari risentirebbe dello stesso problema, inoltre la distanza dal Sole non potrebbe assicurare sufficiente energia. La stessa sonda Galileo subì danni alla componentistica durante la sua missione, perciò si stanno al momento valutando altre soluzioni e tra queste l'utilizzo di generatori ad isotopi di nuova generazione come l'ASRG.

Nonostante la missione congiunta tra ESA e NASA di esplorazione delle lune gioviane, chiamata EJSM, non abbia al momento un futuro, è prevista comunque una collaborazione tra le agenzie spaziali.

Fino a prima della missione spaziale Casssini-Huygens, si pensava che Titano fosse solamente una delle tante lune di Saturno, ora i dati a nostra disposizione confermano alcune caratteristiche che rendono il satellite molto più attraente nell'ottica della ricerca di forme di vita extraterrestri.

Uno degli aspetti più interessanti di Titano è l'incredibile somiglianza con la Terra: il satellite presenta una superficie rocciosa con rilievi montuosi, coperta da mari, fiumi e laghi composti principalmente da metano liquido. Su Titano la temperatura è mediamente molto bassa, circa -180 gradi celsius, sono presenti le stagioni ed una spessa atmosfera composta principalmente da azoto (95%). Sotto la crosta si ipotizza la presenza di laghi sotterranei ghiacciati a base di acqua, tuttavia sembra che il ciclo idrologico del pianeta Terra sia qui sostituito superficialmente da un ciclo basato sul metano, tale da rendere Titano una sorta di forma primordiale del nostro pianeta.

Ad interessare particolarmente gli scienziati sono I mari di idrocarburi presenti, i quali potrebbero contenere aminoacidi ed altre molecole organiche interessanti. Le analisi che saremo in grado di effettuare, potrebbero così offrire nuovi spunti per comprendere come la vita abbia avuto origine ed approfondire la nostra conoscenza dell'universo.

Sebbene non ci siano al momento progetti di esplorazione in fase di avanzato sviluppo, dal 2009 esiste il progetto congiunto tra NASA ed ESA chiamato Titan Saturn system Mission (TSSM), con lo scopo di organizzare una missione verso Saturno, e le sue lune Titano ed Encelado. Vi sono inoltre diverse proposte, delle quali due sono state recentemente selezionate dalla NASA nell'ambito del programma New Frontier, come probabili obbiettivi di lancio entro entro pochi anni.

Per quanto riguarda Titano, la missione chiamata Dragonfly, prevede l'invio di due lander evoluti con l'obbiettivo di raggiungere il satellite nel 2035. Le novità risiederanno principalmente nelle caratteristiche dei lander, che si configureranno come dei veri e propri droni progettati per resistere alle temperature basse e pensati per muoversi con semplicità attraverso aree distanti anche centinaia di km dal punto di arrivo. Allo stato attuale non ci sono informazioni sugli sviluppi di questo progetto, che resta in essere ma ancora lontano dalla sua realizzazione.

Ganimede è forse uno dei satelliti più noti del sistema solare, non tanto per la conoscenza che abbiamo di lui, quanto per le dimensioni: si tratta infatti del satellite naturale più grande non solo di Giove, ma anche di tutto il sistema solare, con una massa addirittura superiore a quella del pianeta Mecurio. Ganimede presenta una crosta ghiacciata ed un'atmosfera composta principalmente da ossigeno ed in minor parte da ozono, sodio ed idrogeno atomico. L'ossigeno non è di origine biologica, pertanto non viene preso come indicatore primario di possibile presenza di vita extraterrestre.

Le prime informazioni approfondite accompagnate da immagini le dobbiamo in primis alla missione Pioneer 10 e successivamente alle sonde Voyager, infine grazie alla sonda Galileo si è potuto scoprire che Ganimede è l'unico satellite con un campo magnetico proprio, dovuto alla presenza di un nucleo di ferro fuso.

Grazie alle recenti analisi del telescopio spaziale Hubble, si è potuto studiare il comportamento del campo magnetico in relazione a Giove e come questo influisce sulla formazione delle aurore polari. La misurazione dell'attrito magnetico sembra confermare la presenza di un immenso oceano sotterraneo di acqua salata, compreso tra due strati di ghiaccio e posizionato a circa 200 km di profondità.

Si parla di un quantitativo d'acqua superiore a quello presente sul pianeta Terra, un oceano profondo circa 100 km le cui caratteristiche risultano ancora misteriose, ma al pari di Encelado, gli scienziati sospettano che possa avere tutte le carte in tavola per ospitare qualche forma di vita. Le caratteristiche di Ganimede rendono di fatto molto complessa un'eventuale analisi approfondita del sottosuolo, tuttavia ciò non scoraggia le principali agenzie spaziali, che prevedono nei prossimi anni l'invio di missioni di studio.

La prossima a prendere il via potrebbe essere la Jupiter Icy Moons Explorer (JUICE) dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), l'obbiettivo è inviare una sonda per studiare meglio le caratteristiche di Ganimede e di altre due lune gioviane, Europa e Callisto. Il lancio è previsto nel 2023.

Esisteva anche un progetto congiunto tra ESA e NASA, chiamato Europa Jupiter System Mission - Laplace (EJSM / Laplace), con l'obbietto comune di scoprire eventuali zone abitabili, saperne di più sulle caratteristiche della magnetosfera di Giove e le relazioni tra le sue lune. La missione è stata successivamente abbandonata e le agenzie spaziali hanno continuato a lavorare autonomamente ai loro progetti.

Anche Encelado è uno dei satelliti naturali di Saturno e con un diametro di soli 500 km è il sesto in ordine di grandezza. La maggior parte delle conoscenze che abbiamo di lui derivano in primis dalle osservazioni delle sonde Voyager, ma soprattutto da quelle della sonda Cassini, che nel 2005 ha confermato alcune caratteristiche solamente teorizzate in precedenza.

Titano presenta una temperatura media di -200 gradi celsius, la sua atmosfera è composta principalmente da vapore acqueo ionizzato derivante probabilmente dalla grande attività geologica. La superficie rocciosa è ricoperta prevalentemente di ghiaccio, il che lo rende particolarmente riflettente rendendo così bassa la temperatura media.

Encelado appare come un satellite geologicamente molto attivo, pennacchi d'acqua ed eruzioni sono state osservate nella regione polare sud, i gas emessi indicano una grande presenza di acqua sotto la superficie e di un forte calore interno. Encelado si trova inoltre in orbita nelle vicinanze dell'anello E, si è scoperto un aumento della salinità sia nell'area vicina all'anello, che nelle regioni dei pennacchi, presumibilmente derivanti dalle eruzioni di gas del sottosuolo. Ciò alimenta l'ipotesi che gli oceani sotterranei siano salati e particolarmente adatti a sostenere la vita.

Sempre grazie alla sonda Cassini, siamo stati in grado di individuare molecole organiche in alcuni granelli di polvere, di fronte a questi dati, l'esobiologia ritiene gli oceani sommersi potrebbero effettivamente ospitare diverse forme di vita semplici, candidando Encelado ad uno dei migliori luoghi nel sistema solare dove ricercare segni di un presente vitale.

Anche il progetto di visitare Encelado rientra nel programma New Frontier della NASA, sempre parte della missione Dragonfly sopra descritta. La particolare complessità delle strumentazioni da realizzare per prelevare eventuali campioni sotterranei, pone al momento l'esplorazione di Encelado secondaria rispetto a quella di Titano, ma resta comunque nei piani della NASA.

secondo te non siamo arrivati sulla luna?

Ahahahahahah non ci credo Incredibile Io sono di Santarcangelo :D

Ma di dove sei di preciso?

Secondo me è meglio non essere li.

E gli italiani ci andrebbero pure di corsa.

Ho molta più paura di Tanathos.

Quindi un po’ come quando recensiscono gli iPhone.

Si vede che non parlo quasi mai in dialetto vero? :)

A so ad Remin! A zur! :)

"ora sappiamo che anche gli asteroidi possono avere attorno altri corpi in orbita". Bè, questa cosa si è sempre saputa, in realtà (per lo meno da quando si sa cosa sono gli asteroidi, ma a livello matematico fin dai tempi di Newton). Forse, a mancare, erano le osservazioni dirette.

Giapeto, ma solo per 2001 odissea nello spazio

Non oso immaginare lo spettacolo che si assisterebbe se si potesse (per ipotesi) essere li.

Talmente simpaticoo che ci aprirei un apple store

Aggiungerei Giapeto, con quella sua doppia colorazione e la scarpata equatoriale. E di certo è affascinante l'orbita condivisa di Giano ed Epimeteo attorno a Saturno.

Giove lo strizza, piega, distorce in continuazione e l'attrito di questo continuo e potente movimento produce calore (forze di marea gravitazionale come detto da Jotaro), come ad esempio a tutti sarà capitato di cercare di rompere un filo di ferro piegandolo rapidamente più volte e velocemente e al punto di piega diventa caldo da scottarsi. Il resto è dovuto a sacche di materiale caldo e poca gravità per cui è proprio il fatto che sia relativamente piccolo che fa arrivare il getto particolarmente lontano

Ma dai, anche tu sei Romagnolo?

Grazie alle forze di marea gravitazionali.

Occhio a Titano perché ci vive Thanos

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Pazzesco che un corpo di 3600km erutti lava a 500km di altezza. Un satellite particolarmente irrequieto, mi sta simpatico.

La Terraluna, Canzone Vincitrice dello Zecchino d’Oro 1998. (Ultima edizione ben organizzata, ultima edizione veramente internazionale e ultima vera edizione da festival musicale per bambini)

Interessanti come fonti di risorse in loco.

cos' hanno si interessante? stanno li non fanno nulla

La mia, il lunedì mattina è sempre nera

La nostra luna si chiama Luna.

Ma non dovrebbero chiamarsi satelliti? Che io sappia di luna ce n’è una sola

Hanno poca fantasia coi nomi.

La mia preferita è TerraLuna, piena di soldi misteriosamente scomparsi dalle tasche di tantissimi polli.

A parte che Titano è un monte qua vicino e non una Luna.

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