Ferrara si occupa della produzione del 60% di AdBlue sul mercato, ma arrivano brutte notizie in quanto Yara ha fermato la produzione per ben quattro settimane.
La società aveva già annunciato l’esigenza di stoppare temporaneamente il suo impianto produttivo per via dell’aumento del prezzo del metano. Tuttavia, questa decisione potrebbe lasciare l’Italia a corto di AdBlue. Per chi non lo sapesse, si tratta di una soluzione a base di ammoniaca utilizzata per ridurre le emissioni dei motori diesel.
Durante un’intervista a Radio Rai, Francesco Canterini – rappresentante legale di Yara Italia – ha dichiarato: “Ferrara produce il 60% del mercato: se dovessimo avere un fermo lungo, il sistema italiano non sarebbe in grado di fornire questo prodotto fondamentale per abbattere le emissioni di ossido di azoto. Stiamo producendo in perdita e non è un problema di Yara Ferrara, ma di tutti i produttori di ammoniaca in Europa che lavorano con il gas naturale. Non produciamo solo fertilizzanti, produciamo anche prodotti industriali. Un elemento molto importante per l’economia italiana è l’AdBlue, che è la soluzione utilizzata per mezzi Euro 5 ed Euro 6. I camion che non hanno l’Adblue non possono circolare”.
Canterini sostiene che si muoveranno a livello politico sia in Europa che in Italia per cercare di trovare una soluzione a questo problema. Ad esempio, nel Regno Unito un produttore di AdBlue ha ricevuto aiuti dallo Stato in quanto si ritiene che la produzione di ammoniaca sia importante per il mercato.
“Le soluzioni a base di ammoniaca sono utilizzate per abbattere le emissioni nelle centrali elettriche, nei termovalorizzatori, negli impianti che producono cemento, c’è un indotto enorme. Io sono preoccupato per il mio stabilimento, ma tutto il sistema economico italiano, in mancanza di ammoniaca, va in crisi”, ha continuato il manager di Yara Italia.
In conclusione, Francesco Canterini sostiene che in Italia sono gli unici a produrre AdBlue e in Europa hanno chiuso la metà dei produttori in quanto tutti stanno fermando o riducendo la produzione. L’unica alternativa al momento è quella di importare il prodotto dall’estero in quanto la chiusura degli stabilimenti europei e le limitate capacità logistiche che ci sono in questo momento non possono sostituire in breve tempo la produzione che avviene a Ferrara.
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