Ora anche il diesel diventa ibrido: Kia e Volkswagen lo propongono “mild” - La Stampa

2022-03-19 07:32:57 By : Ms. merry chow

La voce de La Stampa

Grazie alla “elettrificazione”, i motori a gasolio possono diventare ancora più efficienti

Sarà anche condannato all’estinzione, ma il caro vecchio motore a gasolio continua ad evolversi per rimandare più a lungo possibile la sua dipartita. Dopo il tentativo Hybrid4 del gruppo PSA, ora l’ultima trovata per rendere il diesel ancora più pulito ed efficiente è l’elettrificazione mediante la tecnologia “mild hybrid”, che supporta l’unità termica riducendo consumi ed emissioni: un piccolo motogeneratore elettrico a 48 volt collegato direttamente all’albero motore e alimentato da una batteria si ricarica con l’energia generata durante le frenate e le decelerazioni, e dà il suo supporto in accelerazione.

Il sistema mild hybrid è più semplice ed economico rispetto a quello delle ibride tradizionali (full hybrid , tipo Toyota Prius) il cui impianto elettrico lavora a 400 V: le mild hybrid, però, non possono spingere l’auto in modalità completamente elettrica. La tecnologia mild hybrid è nata sui motori a benzina, ma ora i costruttori auto stanno iniziando ad abbinarla anche ai diesel.

A partire dalla seconda metà del 2018, Kia applicherà infatti la tecnologia mild hybrid ai propri turbodiesel: la Sportage , il Suv della marca coreana, sarà il primo a dotarsene. Il mild hybrid, inoltre, può essere facilmente integrato alle motorizzazioni esistenti e porta in dote un incremento di potenza e coppia motrice: non a caso, a partire dal 2019, anche la nuova Ceed beneficerà di questa elettrificazione “light” (che utilizza una batteria compatta agli ioni di litio da 0,46 kWh).

Come spiegato nella nota ufficiale, “in accelerazione il sistema mild-hybrid fornisce fino a 10 kW (13,6 CV, ndr) di potenza elettrica , riducendo così il carico del motore diesel, oltre a consumi ed emissioni. Nella modalità ’generatore’, il sistema Mhsg recupera energia cinetica durante la decelerazione e la frenata, mentre nelle normali fasi di marcia fornisce potenza al motore termico, utilizzando l’energia accumulata precedentemente”.

Secondo il costruttore, col mild-hybrid le emissioni di CO2 si riducono fino al 4% nei nuovi test Wltp (Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedure) e fino al 7% nei precedenti test di laboratorio Nedc , (New European Driving Cycle). A ridimensionare ulteriormente l’impatto ambientale dei propulsori a gasolio by Kia saranno i nuovi filtri Scr (Selective Catalytic Reduction) in grado di limitare le emissioni di NOx (ossidi di azoto), necessari per il rispetto delle nuove normative Europee E6D temp.

La tecnologia mild hybrid applicata ai motori a gasolio piace anche al gruppo Volkswagen , che la applica ai suoi 3 litri V6 turbodiesel con motogeneratore a 48 Volt.

Per i più democratici 2 litri quattro cilindri a gasolio è, invece, previsto un sistema “micro ibrido” con starter/generator a 12 Volt, collegato a una batteria agli ioni di litio (il micro ibrido recupera l’energia in frenata e la usa per caricare la batteria a 12 V, ma non trasferisce potenza alla ruote). Declinato con livelli di potenza da 136 a 204 Cv, il 2.0 TDI rispetta i limiti attuali e futuri delle certificazioni Wltp e Rde: pertanto, sarà presto disponibile su diversi modelli dei vari marchi del gruppo tedesco.

Anche in questo caso i motori beneficiano di sistemi di trattamento dei fumi di scarico, come il filtro anti particolato (Dpf) e il filtro Scr per gli NOx. Le emissioni di CO2 del 2 litri sono diminuite anche di 10 g/km rispetto alla generazione precedente, mentre i valori di potenza e coppia sono saliti fino al 9%.

+++ Segui La Stampa Motori su Facebook! +++