Incredibile, scoperti 7 progetti da fantascienza a cui sta lavorando la Nasa

2022-03-19 07:35:38 By : Mr. Rocky Wang

Dalle tute smart alla conversione degli asteroidi in navicelle spaziali, programmi che oggi sembrano folli domani potrebbero consentirci di colonizzare lo Spazio

Mentre la missione Artemide, che dovrebbe portare la prima astronauta sulla Luna, slitterà con ogni probabilità al 2026 e un bel pezzo della sorte della sgangherata Stazione Spaziale Internazionale è legata a doppio filo alla guerra in Ucraina e alle tensioni fra Russia e Stati Uniti, e dunque fra le agenzie Roscosmos e Nasa, quest’ultima continua le sue ricerche. Anche su fronti e applicazioni future in questo momento ancora considerati avveniristici se non, visto il contesto, fantascientifici.

Sono alcuni dei progetti, elencati da The Next Web, che fanno parte del programma Niac, Nasa Innovative Advanced Concepts, incaricato di finanziare idee allo stadio embrionale per valutarne l’effettivo potenziale di sviluppo e futura applicazione.

Uno dei progetti è battezzato Rama e in sostanza propone un modo intelligente di esplorare il Sistema Solare nei suoi angoli più remoti. Come? Convertendo interi asteroidi in enormi navi spaziali autonome integrando nella roccia propulsori in grado di “indirizzare” quei corpi verso le zone del sistema che più interessano la ricerca. Ci sta lavorando la startup californiana Made in Space.

Un altro è il fronte, piuttosto ricco, dei robot in grado di mutare forma a seconda delle necessità, trasformandosi in differenti dispositivi. Il sistema Shapeshifter, ad esempio, sarebbe costituito da piccole unità in grado di trasformarsi in sfere robotiche, dispositivi abili a immergersi nei liquidi o a sollevarsi in volo come squadriglie di piccoli droni. La proposta ne prevede l’impiego in scenari come quello di Titano, il più grande satellite naturale di Saturno, contraddistinti da aspre scogliere così come da profondi fondali marini per cui si sta progettando un sottomarino.

Un paralume spaziale delle dimensioni di un campo da calcio potrebbe invece essere uno strumento molto utile per gli astronomi. Si tratta di un enorme dispositivo in grado di produrre un'ombra tale da bloccare o schermare il riverbero delle stelle. Potrebbe per esempio proiettare un'ombra sulla stella in porzioni di cielo che gli astronomi intendono studiare, senza bloccare la luce proiettata sui pianeti che le orbitano intorno e dunque indagando meglio e più a fondo i misteriosi esopianeti.

Sulle tute spaziali la Nasa ha problemi notevoli: già nel 2019 fu necessario annullare uno "spacewalk" di cui sarebbe stata protagonista la coppia di astronaute Anne C. McClain e Christina H. Koch. La tuta a disposizione per la prima non era della taglia giusta. O meglio: non erano disponibili due taglie M. La SmartSuit in fase di studio, insieme a uno speciale scanner corporeo, è un tentativo di aggiornare le tute: il progetto incorpora una robotica morbida, una pelle estensibile aut0-rigenerante e sensori integrati che raccolgono e mostrano i dati a chi lo indossa. Il kit è progettato specificamente per le missioni umane su Marte.

La spazzatura spaziale, lo abbiamo visto in diverse occasioni, sta diventando un grave pericolo. Ci sono circa 100 milioni di pezzi di detriti extraterrestri grandi almeno un millimetro. I veicoli spaziali viaggiano a velocità tali che anche minuscole macchie di vernice possono causare danni. Il Brane Craft è un tentativo di ripulire questa "Space junk" attraverso un sottilissimo dispositivo che in sostanza dovrebbe “incartare” i detriti in orbita e poi trascinarli verso l’atmosfera terrestre così da bruciarli nel rientro.

Rendere l'aria marziana respirabile è forse uno dei progetti più avveniristici in campo. Se il sogno di Elon Musk di colonizzare il pianeta rosso diventerà prima o poi realtà, non potrà che passare da una scoperta simile. Ivan Ermanoski, professore di ricerca all'Arizona State University, ha una proposta che potrebbe aiutare: un generatore di ossigeno portatile. Il sistema utilizza un processo chiamato Thermal Swing sorption/desorption (TSSD) per generare ossigeno dall'atmosfera marziana. Secondo l’inventore utilizza 10 volte meno energia rispetto ai metodi attuali. La strada è ovviamente lunghissima.

L'ultima proposta della lista riguarda una tecnica chiamata "optical mining". Il progetto sfrutta la luce solare concentrata per trasformare i materiali presenti sulla superficie e nella crosta degli asteroidi in propellenti per razzi. Questo meccanismo, qualora industrializzato, fornirebbe quindi ai veicoli spaziali carburante accessibile e conveniente su pianeti differenti dalla Terra. La Nasa ritiene che il sistema alla fine potrebbe aiutare a industrializzare e colonizzare lo Spazio.