Aprilia Caponord 1200 2013: il test di Motoblog - Motoblog

2022-09-23 21:59:57 By : Ms. Cecilia Zhu

Sardegna, Is Molas – Quando si pensa al viaggio in moto, a paesaggi mozzafiato, a lingue contorte di asfalto che s’intrecciano sul mare, non possiamo che pensare alla Sardegna, meta ambita da tantissimi motociclisti che, bramosi di assaporare tutte queste caratteristiche ancora una volta, tornano su questa magnifica Isola in sella alla propria compagna di avventure per viverne un’altra ancora più entusiasmante. Abbiamo avuto il piacere di provare queste intense emozioni in sella ad una moto capace di regalarne altrettante, merito di due lunghi anni di progettazione e sperimentazione effettuati dal reparto Ricerca e Sviluppo di Noale.

La nuova Aprilia Caponord 1200, ci ha incantato per le sue eccezionali doti dinamiche e per la sua duplice personalità turistico-sportiva. Il nuovo gioiello della Casa di Noale si integra perfettamente con i canoni dettati dalle ultime tendenze nel campo delle enduro stradali, riuscendo a distinguersi notevolmente dalla concorrenza nonostante le prime critiche dopo la sua prima apparizione in pubblico all’EICMA 2012. Spinta dal poderoso bicilindrico a V di 90° che eroga una potenza di ben 125 CV, la nuova Caponord 1200 è dotata di uno tra i più avanzati sistemi elettronici presenti sul settore, in grado di gestire egregiamente il comportamento del motore e sopratutto quello delle sospensioni, comandate dal rivoluzionario sistema ADD (Aprilia Dynamic Damping).

Le dimensioni della nuova enduro-stradale italiana sono lontanissime dalla prima versione della Caponord, l’imponente e instancabile ETV 1000, che alla nuova versione tramanda solo il nome e l’anima. Adatta sia per i lunghi viaggi alla scoperta dei luoghi più incantevoli sia alla voglia di tornanti e tanto gas, la Caponord 1200 si rivela una compagna d’avventura versatile ed efficace, sempre pronta a dare il massimo alla più sfrenata richiesta di gas e allo stesso tempo comoda e sicura anche nell’uso quotidiano nel traffico cittadino. Disponibile nelle versioni Standard e Travel Pack, la nuova Aprilia Caponord 1200 sarà presto in vendita nei concessionari rispettivamente a 13.500 euro e 15.900 euro.

Family Feeling è un termine che ultimamente sentiamo abbastanza spesso nel mondo dei motori, specialmente nel settore delle auto. E tra le moto, Aprilia sembra aver adottato questa tendenza nello sviluppo del design dei suoi ultimi modelli. La supersportiva RSV4, il maxi-scooter SRV 850, le stradali RS 50 ed RS4 125 e adesso la nuova Caponord 1200, condividono lo stesso sguardo, un frontale dinamico e rotondo dotato di due fari squadrati separati da una terzo vetro centrale che funge da luce di posizione. Al di sopra, troviamo un piccolo parabrezza regolabile in altezza.

Nel complesso, il design è molto snello e la scelta di dotare la moto di poche plastiche ci permette di vedere bene cosa c’è sotto. Tenuto stretto dal telaio in tubi d’acciaio e piastre in alluminio stampato color antracite, il bicilindrico a V di 90° è un vero e proprio capolavoro di tecnologia, bello sia da vedere che da sfruttare, contornato da dettagli meccanici curatissimi nell’aspetto, come la molla del mono posteriore colorata in rosso e il rispettivo serbatoio d’azoto in ergal che si abbina al colore delle canne della forcella anteriore.

L’altezza della sella è di 84 cm, una misura che garantisce un ottimo compromesso per gli utenti di varia statura, una seduta più bassa rispetto a quella del passeggero, che gode di una maggiore visuale ma al contempo di un maggior afflusso d’aria. La parte superiore è ben costruita e tutto è sistemato in modo da rendere l’approccio con la moto immediato e piacevole. Il manubrio è largo ma non esagerato e i blocchetti dei comandi includono non troppi pulsanti, chiari e semplici da raggiungere. Al centro, troviamo un nuovo display multifunzione che ci fornisce tutte le informazioni necessarie per conoscere lo stato della moto.

Il nuovo pannello LCD include tachimetro, contagiri, odometro generale e due parziali, livello del carburante e temperatura del liquido di raffreddamento. In basso a sinistra troviamo poi l’indicatore della mappatura selezionata (S,T,R) e quello della regolazione elettrica del precarico molla dell’ammortizzatore (disponibile nella versione Travel Pack), l’indicatore della marcia inserita, il livello di regolazione dell’ATC e il funzionamento delle manopole riscaldabili (disponibili come optional). Il tutto è contornato da due file di spie di vario colore che indicano riserva di carburante, ABS, ATC e ACC (disponibile nel Travel Pack). Alla sua sinistra, due pulsanti importantissimi per gestire la taratura delle sospensioni , dell’ABS e del traction control, purtroppo non proprio a portata di mano se si vuole effettuare un settaggio rapido.

Spostandoci nella parte posteriore, troviamo una coda piatta e slanciata, che termina con uno stop di medie dimensioni che si integra perfettamente con la linea del posteriore. Sopra di esso, due comode maniglie per il sostegno del passeggero, sotto le quali troviamo il codino molto stretto sul quale sono stati installati i due indicatori di direzione. Gli schizzi d’acqua provenienti dalla grossa ruota posteriore da 17″ sono trattenuti dal parafango ancorato direttamente al nuovo forcellone in lega d’alluminio. Infine, la parte destra posteriore della moto è occupata dall’imponente terminale regolabile in altezza, a seconda della presenza delle valigie o meno, per garantire un maggiore angolo di piega senza il rischio di rovinare la vernice anodizzata che lo ricopre quando desideriamo mostrare qualche scintilla a chi si trova alle nostre spalle.

Come abbiamo avuto modo di apprendere sia all’EICMA 2012 sia al Motodays 2013, la caratteristica principale della nuova Aprilia Caponord 1200 è una dotazione tecnica di altissimo livello gestita da un’elettronica molto avanzata che rende questa moto affidabile e performante sia in termini prestazionali che dinamici. Partiamo dunque dal motore, il bicilindrico a V di 90° gradi che conosciamo benissimo, visto che è lo stesso che spinge la spietata Dorsoduro 1200. Tuttavia, nonostante le caratteristiche siano le stesse, questo propulsore ha subito numerosi interventi sia nella parte fisica sia nella parte elettronica che lo gestisce. I 125 CV che riesce ad sprigionare a 8.250 rpm, vengono erogati dolcemente e la coppia max tocca gli 11,7 kgm a 6.800 rpm.

La tecnologia Ride-By-Wire ne esalta poi le prestazioni, grazie ad una tripla mappatura che consente all’utente di scegliere fra tre diversi comportamenti del motore: Touring, Sport e Rain. Quattro le valvole per cilindro, gestite da un doppio albero a camme comandato da un sistema catena/ingranaggi. L’alimentazione vanta due corpi farfallati e due doppi iniettori multiholesper, il tutto abbinato ad un’accensione tipo Twin Spark con pipette di tipo Stick-coil. Il moto viene trasmesso dal propulsore alla ruota attraverso la trasmissione finale a catena, mentre la parte elettronica viene alimentata da un nuovo generatore dotato di una potenza di ben 690 Watt, necessari per gestire al meglio il complesso sistema nervoso della moto.

La parte della ciclistica è ovviamente la più interessante. Il telaio in tubi d’acciaio è molto solido e ben bilanciato, contenuto e in perfetta sintonia col design della moto. Su di esso, si ancorano le sofisticate sospensioni, gestite elettronicamente dal rivoluzionario sistema ADD (Aprilia Dynamic Damping). Questo sistema è un brevetto certificato Aprilia, derivato dal mondo delle quattro ruote e sbarcato per la prima volta nel mondo delle moto per garantire il massimo del comfort e della stabilità in qualsiasi condizione di guida. In breve, il sistema misura l’energia trasmessa al veicolo dalle asperità dell’asfalto e trasmette alla centralina questi dati che, una volta elaborati attraverso un algoritmo “comfortoriented”, vengono trasmessi in tempo reale alle sospensioni che lavoreranno di conseguenza per regalare al pilota il giusto comfort e piacere di guida.

Ma l’intelligenza dell’ADD va’ ben oltre: il brevetto Aprilia, non si limita ad elaborare i dati ricevuti dai sensori presenti su forcella e ammortizzatore, ma sfrutta un’altra serie di sensori volti al monitoraggio delle fasi di guida, quindi frenata, accelerazione, rilascio del gas e gas costante, situazioni che vengono analizzate dalla centralina che di conseguenza indicherà alle sospensioni come lavorare tenendo conto anche delle condizioni dell’asfalto.

Come già detto, questa grande precisione è gestita da un sistema che pone le sue radici nel settore dell’automotive. Ma la Casa di Noale ha voluto migliorarele prestazioni fornite da questo sistema affidando ad un sensore di pressione installato sulla testa della forcella, la misurazione delle condizioni dell’asfalto semplicemente misurando la velocità d’estensione della forcella stessa. Rispetto agli altri sistemi di sospensione a taratura elettromeccanica, dove l’utente sceglie la taratura agendo su un selettore, il sistema di sospensioni attive ADD brevettato da Aprilia consente al pilota di godersi la guida in tutta tranquillità poiché sarà la sofisticata centralina a scegliere il settaggio migliore dopo aver elaborato l’enorme input di dati trasmesso dai vari sensori.

L’erogazione, cambia a seconda delle tre diverse mappature disponibili. Vista la doppia personalità turistico/sportiva di cui è dotata la nuova Caponord 1200, Aprilia ha scelto due differenti mappature per erogare i 125 CV. La Touring, fornisce la potenza in maniera molto fluida, distribuendo la coppia uniformemente lungo tutto l’arco di erogazione. Nella modalità Sport, la potenza arriva un po’ prima e consente di sfruttare subito la grande coppia della moto. La terza modalità, la Rain, è stata integrata per far fronte alle situazioni più difficili, dove l’asfalto diventa viscido in caso di pioggia e quindi è più opportuno disporre di una potenza inferiore, limitata dalla centralina a 100 CV erogati dolcemente anche se ci ritroviamo a girare bruscamente la manopola del gas.

Ovviamente, un ulteriore ausilio per il completo controllo della moto ci viene fornito dagli altri sistemi installati, in questo caso nella versione Travel Pack. Primo fra tutti l’ABS a doppio canale con taratura elaborata in modo tale da non risultare invasivo, sopratutto durante la guida sportiva. Subentra poi l’avanzato ATC (Aprilia Tracion Control) disinseribile, che consente alla moto e al pilota di ottenere il massimo dell’aderenza su qualsiasi tipo di fondo, selezionando tre diversi livelli a seconda delle condizioni dell’asfalto o del tipo di guida.

Impostando il Livello 1, l’ATC ci consente di godere appieno delle doti sportive di questa moto, permettendo al pilota di gestire senza troppi rischi lo slittamento della ruota posteriore. Il Livello 2 è più adatto nell’uso turistico o urbano, per sfruttare tutto il motore senza mai perdere il controllo. Il Livello 3 è da impostare nel caso di fondo troppo scivoloso, dove il massimo controllo è necessario per evitare pericolose cadute.

Per tenere a bada tutta questa tecnologia e potenza, Aprilia ha dotato la nuova Caponord 1200 di un impianto frenante Brembo con doppi dischi flottanti da 320 mm all’anteriore morsi da due pinze monoblocco a 4 pistoncini e attacco radiale, mentre nel retrotreno troviamo un disco da 240 mm e una pinza flottante a singolo pistoncino. Come anticipato, il tutto è gestito egregiamente da un sistema ABS a doppio canale disponibile di serie su entrambe le versioni.

La differenza tra le due versioni consiste in alcune dotazioni aggiuntive che equipaggiano la Caponord 1200 Travel Pack. La versione Standard viene fornita di serie con Ride-By-Wire con tre mappature, ABS disinseribile a due canali, ATC regolabile su tre livelli e disinseribile, parabrezza regolabile e paramani. Oltre a questa ricca dotazione, la Travel Pack è equipaggiata con sistema ADD (Aprilia Dynamic Damping), ACC (Aprilia Cruise Control), ammortizzatore posteiore con piggy back incorporato regolabile nel precarico molla elettricamente in quattro settaggi, coppia di valigie in tinta con la carrozzeria e cavalletto centrale.

Infine, per i più tecnologici e smanettoni dello smartphone, Aprilia ha sviluppato un accessorio che, collegato alla centralina della moto, trasmette via bluetooth diversi parametri all’applicazione installata sul vostro iPhone, presto disponibile anche per dispositivi con sistema operativo Android. In tempo reale, un display virtuale vi mostrerà potenza e coppia erogate, temperature, giri per minuto, velocità istantanea e tanto altro. Inoltre, l’applicazione vi consentirà di salvare la posizione della vostra moto dopo averla parcheggiata in un punto sconosciuto e in più fungerà da navigatore collegandosi con Google Maps. Sempre all’interno dell’app, un simpatico Bonus che vi mostrerà il tragitto ideale per affrontare un viaggio verso Cape North.

Curiosi di salire in sella a cotanta tecnologia e innovazione, non vediamo l’ora di chiudere la zip della nostra giacca per lanciarci sull’asfalto per testare a fondo le caratteristiche di questo nuovo gioiellino italiano. Purtroppo le condizioni meteo poco stabili non ci hanno consentito di spingere forte, specialmente a causa del forte vento sulla costa, ma al contempo ci hanno permesso di mettere alla prova i sistemi di sicurezza della Caponord 1200.

Saliti in sella, ci rendiamo conto di quanto la moto sia snella e compatta. Tutto è subito a portata di mano e la sella è alla giusta altezza sia per i più bassi che per chi supera il metro e ottanta. Il manubrio si trova alla giusta distanza e la triangolazione con sella e pedane risulta essere molto comoda e allo stesso tempo efficace se si vuole spingere in curva.

Girata la chiave, lasciamo che il motore prenda vita con un corposo rombo, classico dei bicilindrici di Casa Aprilia. Entra decisa la prima marcia e la frizione appare inizialmente molto dura, ma stacca comunque subito e ci consente di effettuare cambiate velocissime e staccate abbastanza spinte.

Immediatamente, già alle bassissime velocità, ci accorgiamo come la moto sia estremamente maneggevole e agile, una caratteristica sconosciuta alle enduro stradali vecchio stampo. Partiamo subito con la modalità Touring, la più versatile e adatta ai diversi tipi di utilizzo. Con questa mappatura, non bisogna aver paura di girare bruscamente la manopola del gas, poiché l’erogazione è molto dolce e ci consente di prepararci alla spinta maggiore che il motore sprigionerà una volta superati i 6.500 rpm. A quel punto riusciamo a percepire tutta la potenza del bicilindrico Aprilia che urlerà da sotto il nostro piede destro.

Arrivati tra le curve, ci lanciamo subito alla ricerca del miglior feeling con la moto e con le sospensioni. Purtroppo il forte vento non ci permette di capire subito come si comporterà la moto quando le chiediamo gentilmente di scendere in piega e percorrere velocemente una curva, ma basterà qualche tornante e qualche esse per rendersi conto di come questa moto sia agile e maneggevole anche tra le curve più “presuntuose”.

Nulla da dire sulle sospensioni, una dote che si apprezza fin dalle prime curve. Nei cambi repentini di direzione, la moto non sbacchetta e si lascia domare con estrema semplicità, merito della VCU e dell’ECU che lavorano in simbiosi per donarci il massimo del comfort e della stabilità. Le asperità vengono assorbite quasi completamente, e la regolazione elettronica del precarico molla, ci consente di trovare subito l’assetto migliore per affrontare con maggiore decisione il percorso che ci aspetta.

A questo punto possiamo finalmente rispondere alla domanda che un po’ tutti si sono chiesti fin dall’inizio: ma è vero che la nuova Caponord 1200 è solo una Dorsoduro 1200 allestita per i lunghi viaggi? Assolutamente no! La nuova enduro stradale di Noale, nonostante il telaio ricordi lo scheletro della DD 1200 e condivida lo stesso motore con la sorella tutto pepe, dimostra di avere un carattere tutto suo e un temperamento nettamente diverso dalla più sportiva Dorsoduro 1200, più rigida e dotata di un’erogazione molto esuberante, di certo non adatta ai lunghi viaggi, habitat ideale invece per la Caponord 1200.

Tornando dunque alla nostra analisi, una volta apprezzato l’egregio lavoro svolto dal sistema ADD, è arrivata l’ora di mettere alla prova le altre dotazioni elettroniche di questa moto, ovvero ABS e ATC. Arriviamo in staccata abbastanza lanciati e ci aggrappiamo forte la leva del freno anteriore, molto sensibile ed estremamente modulabile. L’impianto Brembo frena con decisione e morbidezza la moto e l’ABS entra solo se pressiamo forte sul pedale del freno posteriore, un po’ duro ma comunque modulabile.

Terminata la curva, proviamo a spalancare il gas affidandoci completamente al sistema ATC settato a Livello 2: un lieve slittamento anticipa la dolce riduzione della potenza da parte della centralina, un comportamento che apprezziamo parecchio, sopratutto se confrontato ad alcuni sistemi installati sugli altri modelli della categoria, che talvolta tagliano nettamente la potenza lasciandoci in balia del peso della moto priva di forza motrice.

Cambiamo così il settaggio, impostando il livello 1 dell’ATC. Con questa impostazione, la moto riesce a farci divertire senza rischiare troppo e di sentir salire l’adrenalina quando percepiamo la scodata del posteriore. La moto non si scompone e prosegue lunga la traiettoria precedentemente impostata con precisione chirurgica.

Tiriamo qualche marcia nei brevi rettilinei e notiamo purtroppo che il piccolo parabrezza, anche se regolato nella sua altezza massima, non ripara del tutto dal vento, una caratteristica indispensabile in una moto nata comunque per il turismo a lungo raggio. Nonostante ciò, apprezziamo la corposità del motore e la precisione del cambio, veloce e sicuro nelle cambiate rapide e specialmente nelle staccate più azzardate, dove si scala velocemente cercando di far intraversare la moto, che però rimane composta sotto il totale controllo di ABS e ADD.

Premendo due volte il tasto dell’accensione, cambiamo la mappatura da Touring a Sport. Ad una prima accelerata sembra non cambiare molto, ma basta adattare il proprio stile di guida alla nuova mappa della centralina per percepirne le differenze. L’erogazione si fa un po’ più accentuata e, superati i 6.500 giri, la moto si scatena donandoci attimi di puro godimento. La Caponord 1200 si trasforma sotto le nostre braccia divenendo adesso più dinamica e sembra quasi che riesca ad anticipare le nostre mosse. Non sbaglia un colpo e le sospensioni, un po’ più rigide, ci consentono di spingere forte anche nelle curve più insidiose.

Placata la nostra voglia di pieghe e gas, troviamo un’ottima occasione per testare la mappa Rain: un po’ di pioggerella mista a neve, che non ci aspettavamo di trovare a marzo in Sardegna! Ad ogni modo, si sente subito l’assenza dei 25 CV messi a bada dalla centralina e l’erogazione pacata e molto morbida riesce a farci percorrere gli ultimi chilometri senza il rischio di perdere il posteriore dopo un eccessiva richiesta di gas.

Infine, buttando un occhio ai consumi, notiamo come il potente bicilindrico, nonostante la sua spinta decisa e la nostra assidua richiesta di gas, non sia così assetato come ci si potrebbe aspettare. Spingendo forte ovviamente la sete di carburante aumenta vertiginosamente, ma se manteniamo un’andatura da “turistica”, quella che normalmente si mantiene durante un lungo viaggio, allora la Caponord 1200 riesce ad astenersi dalle soste nelle aree di servizio, merito anche del grande serbatoio carburante da 24 litri.

Dopo aver percorso più di 130 km, ci fermiamo per una pausa e cominciamo a girare attorno alla Caponord 1200 cercando nel suo sguardo un suggerimento per il nostro verdetto finale. Non ci sono dubbi, la Casa di Noale ha fatto un ottimo lavoro e i due anni di progettazione e sviluppo hanno dato i loro frutti. La nuova enduro stradale italiana, si rivela una tra le moto più versatili disponibili oggi sul mercato. La sua doppia anima turistico/sportiva, ci permette sia di affrontare lunghi tragitti accompagnati da un comfort elevato e da un motore corposo ed affidabile, sia di lanciarci a testa alta tra curve e tornanti alla ricerca del massimo piacere di guida, sicuri di avere sotto la sella un propulsore sempre pronto e potente abbinato ad una ciclistica di ultima generazione, dotata di un’avanzatissima intelligenza elettronica che lascerà a noi il solo compito di girare la chiave, inserire la prima e spalancare il gas!

Comfort Gestione elettronica delle sospensioni (ADD) Rapporto qualità/prezzo a confronto con la concorrenza Dotazioni versione Travel Pack Motore generoso e non eccessivamente assetato

Parabrezza troppo piccolo Tasti per la taratura del precarico e del settaggio dell’ATC poco pratici da raggiungere Seduta del passeggero troppo elevata Pedale del freno posteriore troppo duro

Tipo motore: Aprilia bicilindrico a V longitudinale di 90°, 4 tempi, raffreddamento a liquido, distribuzione bialbero in testa comandato da sistema misto ingranaggi/catena, quattro valvole per cilindro Carburante: Benzina Senza Piombo Alesaggio e corsa: 106 x 67.8 mm Cilindrata totale: 1197 cc Rapp. di compressione: 12.0 ± 0,5 : 1 Potenza max all’albero: 125 CV (91,9 kW) a 8.250 giri/min. Coppia max all’albero: 11,7 kgm a 6.800 giri/min. Alimentazione: Sistema integrato di gestione del motore. Iniezione con due iniettori per cilindro e gestione dell’apertura farfalle Ride by Wire tre mappe: Sport (S), Touring (T), Rain (R) Accensione: Elettronica Magneti Marelli 7SM, twin spark integrata con l’iniezione Avviamento: Elettrico Scarico: Sistema 2 in 1 realizzato interamente in acciaio inox con doppio catalizzatore e doppia sonda Lambda Generatore: 690 W/6000 rpm Lubrificazione: A carter umido Cambio: a 6 rapporti, rapporto di trasmissione: 14/36, 17/32, 20/30, 22/28, 23/26, 24/25 Frizione: Dischi multipli in bagno d’olio con comando idraulico Trasmissione primaria: Ad ingranaggi a denti diritti, rapporto di trasmissione: 40/69 Trasmissione secondaria: A catena. Rapporto di trasmissione: 17/42 Telaio: Scomponibile traliccio in acciaio collegato con bulloni ad alta resistenza a piastre laterali in alluminio. Telaietto posteriore smontabile in acciaio Sospensione anteriore: Forcella Sachs upside-down, steli  43 completamente regolabile in compressione, estensione e precarico molla. Escursione ruota 167 mm. Versione ADD: ant. forcella Sachs upside-down Ø 43 mm, completamente regolabile. Freno idraulico in estensione e compressione gestito elettronicamente con ADD (Aprilia Dynamic Damping) Sospensione posteriore: Forcellone in lega di alluminio. Ammortizzatore idraulico Sachs regolabile in estensione e precarico molla. Escursione ruota 150 mm. Versione ADD: post. monoammortizzatore Sachs dinamico. Precarico molla e freno idraulico in estensione e compressione gestiti elettronicamente con ADD (Aprilia Dynamic Damping) Freni: Ant.: Doppio disco flottante in acciaio inox  320 mm. Nuove pinze radiali monoblocco Brembo M432 a quattro pistoncini Ø32mm. Tubi freno in treccia metallica. Post.: Disco d’acciaio inox  240 mm. Pinza Brembo a singolo pistoncino Ø 34mm. Tubo freno in treccia metallica. Sistema ABS Continental a due canali e Aprilia Traction Control (ATC).

Cerchi: In lega d’alluminio alleggeriti a tre razze sdoppiate Ant.: 3,50 X 17″ Post.: 6,00 X 17″ Pneumatici: Radiali tubeless; ant.: 120/70-R17; post.: 180/55-17

Lunghezza max: 2.245 mm Altezza max: 1.440mm Altezza sella: 840 mm Interasse: 1.565 mm Avancorsa: 125 mm Angolo costruttivo cannotto di sterzo 26.1° Peso a secco: 214kg (228kg Travel Pack) Serbatoio: 24 lt (di cui 5lt di riserva)

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